lunedì 6 maggio 2013

Intervista a Michele Padovano compositore di musica Classica

1) Michele che tipo di compositore è Lei? 

Ci tengo innanzitutto a precisare che sono un onorato collaboratore dell'ISTITUTO EUROPEO soprattutto in occasione dei concerti promossi dall'ISTITUTO EUROPEO (http://www.istitutoeuropeo.it/)
Io sono un compositore per vocalità. Aderisco alle caratteristiche tonali e melodiche della tradizione italica

2) Che genere di composizioni fa?

Lavoro su testi latini di preghiere come l' Ave Maria, l'Ave Verum...o anche di autori contemporanei come La committente Capricciosa di Pierfranco Gangemi

3) Come vede la situazione musicale italiana contemporanea?

Fervente. In continua crescita e con grandi talenti nell'interpretazione musicale e organizzazione teatrale. Nonostante le difficoltà che l'arte ha sempre avuto la musica riesce sempre a far sbocciare fioriture bellissime. La contemporaneità creativa della musica è in pieno sviluppo: ricca di talenti che sanno creare novità stilistiche di notevole spessore

4) A chi si ispira? Quali sono i Suoi Maestri?

Mi ispiro alla forza significativa della melodia, apprezzando la potenza intimistica dei grandi compositori

5) Si può vivere di sola musica in Italia?

Sì, se si ha una lunga militanza in questo settore, ma rimane comunque difficile per la discontinuità che ogni lavoro artistico può subire. Ma certamente si può vivere di musica

6) Che significa comporre musica in Italia e in Europa?

Nel mio piccolo ritengo che la musica non abbia nazionalità, essendo dettata dall'animo in cui vive appieno, in ogni parte del mondo ed in tutte le culture, essendo questa sì "Cultura Globale"

7) Cosa ci vuole per essere un buon compositore?

Oggi nelle facoltà creative delle arti, musica inclusa, esiste una particolare adesione dell'anima che si nutre delle conoscenze acquisite attraverso lo studio e che nel corso di tutta una vita vengono a rappresentare l'essenza della personalità di chi crea

8) Un consiglio per un giovane aspirante compositore

Quello di avere un ossequio assoluto per la forma ed i significati creativi del passato mai trascurando la grandezza di tanti compositori che con le loro creazioni hanno insegnato lo stile, l'emozione e la forza della musica. Fare anche e solo ciò che senti e credi ignorando anche critiche che potrebbero essere costruttive, non sull'onda della presunzione ma abbracciando la forte coerenza della natura che ci ha creati


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