Chie Arai, cantante professionista, soprano, laureata presso l’ Università di Tokyo della Musica Vocale collaborata correntemente con la fondazione teatrale Nikikai di Tokyo. La sua collaborazione iniziò nel 2007 quando dopo la laurea ottenne un piccolo ruolo in questa fondazione teatrale.
La signora Arai gestisce un suo blog personale: http://chiearai.exblog.jp/ ed è presente
in piano.or.jp (http://www.piano.or.jp/enc/pianists/detail/451/)
.
La signora Arai è venuta all’ISTITUTO EUROPEO per studiare
tecnica vocale con Valeria Ferri (http://www.istitutoeuropeo.it/italian/ser04fac04.html#valeriaferri)
e in questa occasione ci ha concesso un’intervista.
1)
Signora
Arai come è diventata cantante?
Era il mio sogno fin da bambina. Mai avrei
pensato che il mio sogno un giorno si avverasse. A diciassette anni ho
cominciato a prendere lezioni di canto. E prima di fare la cantante ho fatto altri
lavori. Sono stata negli Stati Uniti per insegnare lingua e cultura giapponese
e ho poi lavorato per un’azienda americana in Giappone come technical writer… Dopo mi sono preparata
per gli esami d’ammissione all’università. Li ho superati e nel 2003 sono
entrata all’università. Dopo la laurea ho avuto un piccolo ruolo in “La vedova
Allegra” e da lì è iniziata la mia carriera…
2)
Qual
è la cosa più difficile nella professione di cantante in Giappone?
Per avere un ruolo in Giappone si
deve essere in grado di vendere un certo numero di biglietti. Più il ruolo è
importante e più cresce il numero di biglietti da vendere. In Giappone devi
essere cantante ma devi essere anche bravo nel marketing. Diciamo allora che la
cosa più difficile è riuscire ad avere una continuità nei ruoli data la doppia
attività di cantante e vendita dei biglietti
3)
L’Opera
è popolare in Giappone?
Diciamo che l’Opera in Giappone è
popolare ma per un pubblico elitario. Dato anche il costo dei biglietti, in
occasione di teatri esteri che vengono a cantare in Giappone come La Scala o La
Fenice…
4)
Che
differenza c’è fra fare il cantante in Giappone e in Italia?
Non conosco bene la situazione
qua ma alcuni amici che vivono in Italia mi dicono che anche in Italia fare il
cantante non è facile… comunque in Italia la gente è più disposta all’Opera che
in Giappone. L’Opera è più popolare e radicata nella cultura
5)
Che
differenza c’è nella tecnica insegnata in Giappone e in Italia?
È più o meno la stessa. Valeria
(ndr: Valeria Ferri) ha voluto che ripartissi da zero. E proprio per questo
posso dire che la tecnica è la stessa. Diciamo che rispetto al Giappone qui ho
potuto focalizzarmi unicamente sulla tecnica. In Giappone dovevo invece focalizzarmi
più sui ruoli da interpretare
6)
Fra i
giovani in Giappone l’Opera sembra popolare. Perché i giovani studiano l’Opera?
A me pare che in Giappone non
solo l’Opera sia popolare ma anche il musical. Forse bisogna anche considerare
che l’Opera a differenza del musical si può cantare per tutta la vita. E’
comunque l’Opera è passionale, rappresenta la passione…
7)
Signora
Arai perché è venuta all’ISTITUTO EUROPEO a studiare canto lirico?
Ho ricevuto una borsa di studio per
studiare italiano, che è importante per la mia professione (dal momento che canto
in italiano). Poi ho scoperto dal sito dell’ ISTITUTO EUROPEO che qui c’è anche
una scuola di musica e così ho deciso di prendere delle lezioni di tecnica
8)
Consiglierebbe
ad altri studenti di venire all’ISTITUTO EUROPEO?
Sì. Ho studiato con Valeria Ferri
e consiglierei ad altri studenti di venire a studiare canto con Valeria. Il
repertorio di Valeria tra l’altro è molto simile al mio. Ho potuto imparare
molto dalla sua voce perché Valeria ha esperienza di tanti ruoli.
9)
Che
consiglio darebbe ad un giovane che volesse iniziare a studiare canto lirico?
Studiare con continuità. Mantenere
anche una perfetta forma fisica ed emotiva. Ovviamente non è facile combinare
tutte queste componenti…